domenica 15 dicembre 2013

All'ombra del tacchino: il Thanksgiving Americano

Thanksgiving, la festa del ringraziamento in italiano, è probabilmente l'unica festa americana che è proprio americana nonostante le radici inglesi (in Inghilterra era la festa del raccolto, non del ringraziamento).
E come è iniziato tutto? Allora in Europa i separatisti erano perseguitati, quindi un gruppetto di pellegrini si è unito a una crociera insieme a businessman inglesi per andare in America sulla nave Mayflower (non è Costa o Royal Caribbean, ma meglio questa che nulla). In America metà dei “turisti pellegrini” è morta. E il resto, dopo un inverno rigido, ha notato che i raccolti erano stati abbondanti e hanno deciso di organizzare una festa con gli Indiani della tribù Wampanoag. Gli Indiani hanno portato un po di cervi, anatre e oche. E così è stata la prima festa del ringraziamento dove i pellerossa con i bianchi ringraziavano per i raccolti mangiando selvaggina.

Dunque, perché sulle tavole negli USA si serve il tacchino? Per dire la verità nessuno sa la risposta. Gli storici hanno tantissime spiegazioni. In televisione lo spiegano così... (guardate il filmato)

Ma torniamo a noi.
Gli Americani dicono che il Thanksgiving è una festa che si celebra a casa con la famiglia con un bicchiere di vino rosso e ovviamente col tacchino in mezzo al tavolo.
E' abbastanza logico che si deve stare a casa, perché è quasi impossibile uscire a fare una passeggiata quando il tacchino deve stare nel forno almeno per 3 ore!
Nonostante che il tacchino può essere abbastanza saporito, non vedo il senso nel massacro di animali innocenti che ovviamente prima del rituale di morte sono imbottiti di antibiotici, modificatori, acqua, salamoia e solo il Dio stesso sa che cosa di più. Anziché il tacchino, si potrebbe mangiare maiale, pollo, anatra o bisonte... come hanno fatto gli “inventori” del Thanksgiving.
Non c'è cosa più bella che una iniezione, o piuttosto un morso a una miscela di antibiotici prima dell'inverno!
Va bene, lasciamo il povero tacchino in pace e passiamo al punto culminate del programma, la Macy's Thanksgiving Day Parade. 
Ogni anno per questa festa, a New York si svolge la parata organizzata da una dei più grandi compagnie di abbigliamento “tutto vendente”: Macy's. Si possono ammirare grandissimi (come sempre in America) palloni di Snoopy, Pokemon, Spiderman ed altri strani tipi, esibizioni di artisti su piattaforme e balli.
Tutto ciò è una grandissima pubblicità prima di Natale. Le linee aeree, i negozi di abbigliamento, gli ortofrutta, le agenzie di viaggio e così via, hanno le loro piattaforme.
Ovviamente la parata si svolge di mattina, così tutte le casalinghe che combattono per inserire il tacchino di 15 kg dentro il forno possono guardare la parata in TV.
E dov'è in tutto questo il “Thanksgiving”, il ringraziamento?
Come il nome indica, in questo giorno dovremmo ringraziare per qualcosa. Uno può ringraziare per quello che vuole, per il tacchino sul tavolo, per la pancia grande, per un altro hamburger gratis che ha guadagnato grazie ai coupon, per la salute, per il senso dell'umorismo...
Nel mio punto di vista (come life-coach) è una festa perfetta per essere grato per qualcosa e riflettere un po' per quali cose veramente val la pena ringraziare. In più, facendo una lista con 20 punti per i quali possiamo essere grati, questo da un calcio di motivazione e ci migliorerà l'umore.

Peccato che in America solo pochi iniziano il pranzo del Thanksgiving con i ringraziamenti...

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