martedì 24 febbraio 2015

Grande Buca, Grand Canyon, Grande Tempesta...

Abbiamo lasciato Roswell all’alba con la speranza di vedere almeno un piccolo disco volante. 

Purtroppo l’unica cosa con la forma di un disco era nella sala da pranzo del nostro hotel. Non volava ma viveva la vita propria con uno strato che lo copriva che non era di questo mondo! Parlo ovviamente di un piatto....
Affamati per le esperienze non-terrestri dopo la visita a Roswell, ci siamo fermati in un posto che ha avuto il contatto con lo spazio un po’ di tempo fa... circa 50000 anni fa. Le prove sono rimaste fino a oggi. Guardate...

Il “Meteor Crater” è 1186 metri di diametro e circa 170 di profondità. Un pezzo di ferro è caduto dallo spazio e ha fatto questa buca in mezzo al deserto dell’Arizona. Figo!

Purtroppo per vedere la buca, si devono pagare 18$ a persona! Noi, come nella maggior parte dei casi, siamo entrati a metà prezzo, grazie allo sconto militare. (Su i privilegi degli militari americani potete leggere QUI).
Se amate l’astronomia, questo è un posto che merita di essere visitato.
Il cratere non è rimasto solo.... Gli americani hanno creato un visitor center e un museo, c’è un grande parcheggio, negozio con i souvenir, i distributori di patatine e di Coca-Cola, senza quale gli americani non sopravvivono più di un ora.
Nel museo si può toccare il meteorite e “irradiarsi” con kryptonite. Agli americani piace toccare tutto, per questo nella maggior parte dei musei ci sono cose che si possono tastare, girare, svitare, premere, piegare e stringere (sui musei ho scritto già QUI)
Dopo aver visitato il cratere, dopo aver fatto un po’ di foto, siamo andati verso la tappa principale della giornata – il Grand Canyon National Park.

Come veri turisti, e innamorati nella natura, abbiamo prenotato una notte ad un campeggio nel parco.
Il regolamento del campeggio era hmmm... come dire... terrifficante!
Stare attenti agli orsi, ai daini e simili animali saporiti, agli orsetti lavatori, ai serpenti etc...
Non avere paura se di notte sentite strani rumori. Probabilmente un orso sta mangiando o il l’orsetto lavatore sta... lavando.
Non lasciare cibo nei contenitori non sigillati nella auto: ad un orso servono circa 5 minuti per fare del vostro 4x4 una Smart Cabrio.
Mather Campground, dove abbiamo prenotato la notte, è come una città. Senza mappa ci si può perdere.

Tutto è ben organizzato, ci sono le docce a monete, ci sono i bagni riscaldati, ci sono contenitori “bear proof” (resistenti agli orsi) per conservare il cibo, c’è posto dove potete fare la lavatrice (!?), ci sono i distributori di Coca-Cola (come ho scritto prima... un americano senza coca-cola è un americano morto).
Va bene, tutto bello... ma dov’è tutto questo Canyon? Si dice che è così grande, ma porco cane, dov’è!!??
Infatti... anche noi ce lo stavamo chiedendo... perché intorno a noi solo boschi, alberi, qualche Bambi e poi bosco, bosco, bosco....


Abbiamo preso la mappa del nostro camping, la mappa del parco e siamo andati alla fermata dell’autobus. Già, nel parco ci sono 3 linee di autobus! Si gira gratis, tutto compreso nel biglietto.

Il nostro programma per il pomeriggio era di vedere la parte Ovest del bordo sud del Grand Canyon. Troppo complicato? Vi spiego... Il Grand Canyon ha due bordi: Nord e Sud. Dicono che la parte Nord è più bella e anche meno frequentata dai turisti. La parte sud, quella dove vengono tutti non è così spettacolare. In più, la parte sud è divisa in zona a ovest, dove non si può entrare con la macchina e zona est che è aperta alle automobili.
Dopo 30 minuti in autobus abbiamo passato il bosco e finalmente abbiamo visto il famoso Canyon.

 Dovevamo ancora prendere un altro autobus. Siamo saliti, felici come i bambini quando aprono il Kinder Surprise. L’autobus è partito e l’autista dopo 5 minuti ha detto che non ci porterà alla fine del percorso perché c’è una tempesta. Dopo altri 2 minuti ha aggiunto: “Dobbiamo tornare. La strada è chiusa.” La tempesta... sì... c’era, nel parte opposta del canyon... quindi circa 20 km da noi!
Arrabbiatissimi, siamo tornati al punto dove abbiamo visto il canyon per la prima volta...
Per fortuna dopo circa 15 minuti gli americani hanno deciso di riaprire la strada. Purtroppo non siamo arrivati fino alla fine del percorso perché nel Grand Canyon gli autobus girano fino a un ora dopo il tramonto, poi si deve andare a piedi (e questo non lo consiglio perché la strada è lunghissima e non volete impalarvi sulle corne di un cervo americano oppure finire come antipasto di un’orso). Abbiamo visto quello che potevamo vedere e abbiamo brancolato nel buio fino al campeggio.




State pensando, che è arrivata l’ora di montare la tenda? Niente di più sbagliato! Il Ranger (uguale a quello del cartone animato Yogi) ha detto che le previsioni dicono che nella notte ci sarà.... che cosa?.... dai.... lo sapete.... naturalmente ci sarà una tempesta! Poi ha aggiunto che dobbiamo stare attenti perchè le tempeste sono molto violente.
Dopo questa allegra notizia, abbiamo concordato che non vale la pena montare la tenda, perché il giorno successivo dovevamo partire presto e la tenda si ammuffisce, inizia a puzzare e poi, a parte che la nostra macchina potrebbe diventare una camera a gas, saremmo rimasti “senza tetto” ai prossimi campeggi.
Abbiamo steso i seggiolini della macchina e così abbiamo tentato di passare la notte. Una notte che era la più stellosa di tutte le notti! E la grande tempesta? Forse c’era, ma sicuramente non sopra di noi...
La mattina, arrabbiati e stanchi, ci siamo messi per strada visitando la zona est del bordo sud del Grand Canyon.
Va bè, scrivo sulle nostre sensazioni e sui campeggi, e voi sicuramente siete curiosi com’è il Grand Canyon! Quindi vi dico subito, senza farvi aspettare troppo, che il canyon è grande....
Vedete l’uomo nella foto di sotto?

No? E adesso vedete la freccetta? Bene, quindi sulla punta di questa freccetta c’è una persona. Vedete?

Uffa... qui con un po’ di zoom, vedete due persone?

Appunto... è così grande questo canyon...
Ve l’ho fatto vedere in tante foto, ma nessuna di quelle riesce a illustrare la infinitezza di questo posto. Solamente quando siete là, potete più o meno rendervi conto come tutto questo è immenso! Nel punto più largo, il Canyon è circa 29 km! E un suicida o un turista goffo può cadere 1600 metri giù con alla vertiginosa velocità di 195 km/h! In questa situazione serve riflesso, perché durante la caduta libera si possono fare le foto solamente per circa 30 secondi!






Il Grand Canyon, a parte il frastuono, i negozi, gli hotel e i supermercati, è uno di più belli posti negli USA. Però, per me, esiste un posto che è anche più bello del Grand Canyon, ma di quello scriverò nel prossimo post. 

martedì 10 febbraio 2015

Alla ricerca di UFO a Roswell (New Mexico)

Crederci o non crederci? Verdi, grigi, simili alle lucertole? I loro veicoli sono ovali, rotondi, triangolari, con luci colorati o con luci bianche?
Lo dovevamo verificare personalmente, per questo siamo andati nella città conosciuta in tutto il mondo: Roswell!
Roswell è conosciuta sopratutto grazie al serial televisivi come „Roswell” o „X-files” e grazie ai programmi sugli UFO che sono su Discovery Channel o National Geographic.
Questa cittadina tanto tempo fa era solo un buco in mezzo di nulla dove nemmeno i coyote facevano le visite.
Tutto è cambiato, quando il 2 luglio 1947 a circa 120km a Ovest di Roswell si è schiantato un disco volante.
Da questo momento, Roswell è iniziata a brillare di luce extraterrestre e guadagnato fama grazie a quell’incidente.
Non voglio scrivere sull’episodio, perché lo potete “googlare” da voi. Ve lo racconto in poche parole: la gente ha visto un UFO e il governo ha detto che era solamente un pallone meteorologico.
A Roswell si trova un museo dedicato a questo “disastro”. Ci sono foto, documenti e testimonianze.
Ci sono anche gli alieni...





Nella città si possono incontrare gli alieni non solamente nel museo, ma davanti ogni negozio, rifornimento e supermercato.



Noi abbiamo avuto la (s)fortuna di incontrare un vero alieno.
Era il venditore in un negozio di souvenir.
I suoi occhi sporgenti toccavano quasi le lenti degli occhiali che portava. Un occhio era sempre socchiuso come se avesse dentro un tipo di scanner extraterrestre.
Questi sono stati i 10 minuti più strani della mia vita. Ascoltate...
Siamo entrati nel negozio. Non c’era nessuno dentro, solo io, mio marito e LUI... Si percepiva un atmosfera strana, la luce cercava di passare tra le imposte chiuse, nell’aria si vedeva uno strano fumo. Forse era solo uno ionizzatore di aria, forse una candela...
Il venditore si è interessato subito di noi. La sua palpebra spingendosi tra lo spazio fra l’occhio e gli occhiali, è finalmente caduta...
- Benvenuti Terrestri! Sono l’alieno ufficiale di Roswell – ha detto con la voce di un robot.
- Cercate UFO? Questo è il posto giusto.
-No, vogliamo solo vedere cosa c’è nel suo negozio – ho risposto.
-Abbiamo magliette speciali, progettati dai artisti di qua... Sapete cosa intendo? Queste magliette potete comprare solo qui. Sooooolooooooo quiiiiiiiiiiiiiiii – latrato da venditore.
- Grazie, ma non siamo interessati nelle magliette – abbiamo risposto.
- Cercate UFO? Io sono alieno, vi posso dire tuuuuuuttoooooooooooooo – ha latrato di nuovo.
Ci siamo guardati con mio marito. E ho pensato: Va bene, giochiamo il suo gioco e ho chiesto all’alieno:
-Hai visto UFO?
-Siiiiii, ho lavorato per il governo, per una agenzia segreta. Ho visto tante navi aliene e tanti alieni. Loro sono in mezzo a noooooooiiiiiiiiiiiiiiiii – ha risposto.
-Ma non hai detto due minuti fa che tu sei alieno?! Quindi cosa hai fatto? Hai lavorato per il governo o hai “volato” tra le galassie? - ho chiesto.
-Siiiiiiiiiiiiiiii- ha risposto l’alieno. Voleva aprire l’occhio, ma la palpebra non poteva passare tra gli occhiali e l’occhio – guardate li--- li c’è un tunnel... il tunnel per l’altra dimensione... andate e vedrete tutto!!!!
Nel negozio c’era veramente una sorta di stanza dove l’entrata sembrava essere quella di un tunnel. Faceva buio e dal posto dove stavo io non si poteva vedere cosa c’era dentro...
Il venditore insisteva, ma noi lo abbiamo salutato cordialmente e quasi correndo siamo scappati dal negozio. E’ la versione breve della conversazione, le altre informazioni devono rimanere “top secret”.
Dopo quello strano incidente, siamo andati a “Bottomless Lakes State Park”, che si trova vicino Roswell.
E’ un parco dove si trovano alcuni piccoli laghi. Si chiamano “bottomless” che significa senza fondo. Sono molto profondi fino a 27 metri e non più di 12-15 metri di diametro. Nel parco non abbiamo incontrato ne turisti, ne alieni... cerano solo serpenti, ragni e nuvole di zanzare affamate...



Riassumendo, Roswell è una città kitch dove l’unico alieno lavora in un negozio di souvenir e che l’unico posto che vale la pena visitare è Bottomless Lakes State Park che si trova FUORI città.
Penso che anche gli appassionati a UFO rimarrebbero delusi visitando questo posto.