La
Monument Valley è la valle al confine tra Arizona e Utah che si
trova sul territorio della riserva degli Indiani Navajo.
Forse
il nome non vi dice tanto, ma riconoscerete il posto dalle foto.
John
Ford ha diretto qui tantissimi western e non solo, tra queste rocce
sono stati comunque girati e diretti tantissimi film (l’ultimo „Un
milione di modi di morire nel west”).
Per
entrare nel territorio del parco per fare una gita in mezzo alle
rocce, fare un escursione con la jeep o a cavallo, dovete pagare 20$.
Se
avete il giorno libero e vi piace un paesaggio desertico con serpenti
a sonagli, vale la pena pagare questa cifra. Ma se volete fare “Speed
Tourism” cioè tutto velocemente e agilmente, e ammirare le rocce
da lontano (secondo la mia opinione da lontano sono più belle), 20$
per accedere a un parcheggio è un po troppo. I panorami da favola si
possono ammirare anche dai altri punti fuori dal parco. Basta seguire
la 191!
Come
ho scritto prima, nel parco si può comprare una escursione in jeep o
a cavallo.
Il
mio marito mi ha delicatamente forzato a una gita a cavallo. Solo io,
mio marito e una guida Indiana. Abbiamo messo i nostri stivali da
cowboy che abbiamo comprato a Nashville, abbiamo montato sui nostri
Mustang e abbiamo sfrecciato nel cuore della Monument Valley.
Abbiamo
cavalcato più di un ora, con il vento nei capelli, con le zanzare
tra i denti e i serpenti a sonagli erano distrutti sotto i piedi dei
nostri cavalli...
Mi
sono sentita quasi come Old Shatterhand con Winnetou percorrendo uno
dei posti più belli negli Stati Uniti. Quasi.... perché la guida
non era Apache, ma Navajo, non aveva vestiti Indiani e la sua sagoma
era... delicatamente parlando: a forma di barile... Non avevamo
nemmeno un arco, nè le frecce, ma avevamo una vivida immaginazione!
Dopo
aver smontato dal mio Mustang, ho capito perché i cowboy nei Western
camminano sempre con le gambe inforcate. Dopo un ora a cavallo le mie
gambe non volevano tornare in posizione “originale” e io stessa
ho iniziato a camminare come John Wayne.
E
così con le gambe inforcate, con i capelli increspati e con il
nostro cavallo meccanico, abbiamo “cavalcato” verso la tappa
successiva della nostra gita. Ma questo fra due post. Nel prossimo
post una gita sul posto più felice al mondo.
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